La storia

LA STORIA DELL'ISTITUTO MUSICALE "G. PAISIELLO"

Giovanni Paisiello
Giovanni Paisiello
La storia del Paisiello ha inizio circa novant'anni orsono, precisamente nel lontano 1927, in quel di Taranto, quando uno sparuto gruppetto di giovani musicisti mette su, al n° 40 di via Margherita, una scuola musicale privata, composta solo da due classi (violino e pianoforte).
Successivamente si aggiungeranno altre classi, quelle di canto, violoncello, viola, contrabbasso, armonia e contrappunto, strumentazione per banda, legni, ottoni e materie complementari.

Nel 1929, la scuola (nel frattempo denominata Liceo Musicale "Giovanni Paisiello") diviene "Provinciale" e va avanti con le proprie forze e con l'aiuto di Provincia, Comune e Camera di Commercio fino al 1° Gennaio 1945, anno nel quale l'Amministrazione Provinciale di Taranto ne assume la gestione diretta.

La lunga strada verso il pareggiamento  
  
Nel 1930, con R.D. n. 1170 del 15 maggio, viene riconosciuto la possibilità del pareggiamento degli Istituti musicali gestiti da enti morali.
Passano tre anni dall'emanazione del predetto Decreto (giusto il tempo di preparare e spedire una lettera) e, nel 1933, la Provincia inoltra al Ministero dell'Educazione Nazionale la prima richiesta di pareggiamento.

Trascorrono altri sei anni (appena il tempo di organizzarsi) e, nel giugno 1939, il Ministero invia a Taranto la commissione tecnica per il pareggiamento composta da Amilcare Zanella, Gioconda De Vito, dal M° Prestini (docente di oboe al R. Conservatorio di Firenze) e dal Dott. Annibale Ozzella, rappresentante del Ministero. La stessa Commissione arrivata sabato 10, riparte domenica 11 giugno. In detta circostanza i docenti del Paisiello riescono a strappare alla De Vito l'impegno per la realizzazione di un concerto che la stessa violinista martinese terrà in duo con Tito Aprea nel corso dell'anno successivo.
Quanto al sospirato pareggiamento, ancora niente da fare: in compenso arriva il semplice riconoscimento giuridico, concesso con D.M. 25 agosto 1941 n° 9.

Nel 1948, Corrado Minniti, nominato Direttore, decide di dare un nuovo impulso alla causa relativa al pareggiamento del Paisiello adottando una nuova strategia, ed in particolare abbandona la via ministeriale puntando sul Sindacato Nazionale Musicisti, nella persona del suo segretario, dal nome messianico e beneaugurate di Salvatore Allegra.

Nel marzo del 1949, con comprensibile costernazione dei tarantini, si apprende del verdetto sfavorevole emesso dal Ministero in merito all'eventuale pareggiamento della scuola tarantina: la motivazione addotta per il rifiuto è la vicinanza di un altro Liceo Musicale, quello di Bari. Nondimeno, l'imminente invio di un'ispezione ministeriale alimenta la speranza che una relazione favorevole possa portare stavolta, se non al pareggiamento, quanto meno alla parificazione, con conseguente possibilità di rilasciare diplomi e licenze.

Nel mese di aprile 1949 arriva la predetta ispezione ministeriale, affidata all'Ispettore Generale della P.I. Comm. Luigi la Pegna e al M° Carlo Jachino, già Docente del Conservatorio di Roma e all'epoca Direttore di quello di Napoli. I due commissari oltre ad assicurare il loro parere favorevole, garantiscono relazioni lusinghiere e formulano promesse di appoggio incondizionato. Nonostante le assicurazioni fornite dai commissari, però, nulla cambia.

Nel 1952, (25° della fondazione) l'inesauribile Minniti, fallita la via ministeriale, arenata la trattativa sindacale, tenta un'altra carta storicamente vincente, quella di Nostra Madre Chiesa. Infatti, per il tramite di Don Gaetani, docente di Religione del Liceo Musicale, viene contattato un altro sacerdote, Don Giuseppe De Masi, il quale a sua volta interessa alla causa del "Paisiello" il deputato Prof. Giuseppe Codacci Pisanelli e il Dott. Edoardo Bellocci, segretario particolare del Ministro delle Poste e Telegrafi. Questi, dopo aver assunto notizie dal Ministero, riferiscono che il pareggiamento del "Paisiello" non è possibile per due ordini di motivi: il primo afferente al fatto che in Puglia esistono già altri tre Licei Musicali pareggiati (Bari, Lecce, Foggia) ed il secondo attinente alla non idoneità della sede della scuola tarantina.
Rispetto a questa posizione del Ministero si obietta nel seguente modo: che Bari, Lecce e Foggia non sono propriamente a un tiro di schioppo e che la nuova sede è in costruzione (il Palazzo degli Studi di Corso Gramsci). Da Roma si risponde evidenziando che comunque non è il momento e che la pratica sarebbe stata esaminata solo dopo l'emanazione delle nuove disposizioni legislative che avrebbero regolato l'ordinamento e il funzionamento degli Istituti Musicali. Direttore e docenti si mettono il cuore in pace.

Agli inizi del 1953, un nuovo evento fa riprendere le ostilità. A marzo, infatti, il M° Gentilucci, docente di violino e viola, viene a sapere (e corre a riferire a Minniti) che il Liceo Musicale "Arcangelo Corelli" di Messina, molto più giovane del "Paisiello", sta per essere pareggiato. Ironia del destino, di lì a poco, sempre il sempre attento ed informato Gentilucci, il quale aveva chiesto informazioni sulla disponibilità di cattedre di violino presso la scuola di musica annessa all'Orfanotrofio "Umberto I" di Salerno, viene a sapere che l'unica cattedra di violino era occupata e che stava per essere pareggiata. Ma il colpo di grazia lo assesta il "Corriere del Giorno" del 15 ottobre, annunciando la statizzazione con decorrenza dal 1 ottobre 1949 della Scuola Secondaria di avviamento professionale di Martina Franca.
Beh? E allora? Perché gli altri si e il "Paisiello" no? Passa altro tempo.
Il Paisiello trasloca alla nuova sede.

La Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, nuovamente interpellata, nel marzo 1955 fa sapere che in Puglia, di Licei Pareggiati, bastavano e avanzavano quelli di Bari, Lecce e Foggia.
Si tenta allora una nuova strada: dopo la ministeriale, la sindacale e l'ecclesiastica, quella politica.

Nell' ottobre 1955 l'On. Priore presenta al Ministero della P.I. un' interrogazione sul mancato pareggiamento dell'Istituto tarantino. Nel novembre dello stesso anno il Ministro Rossi risponde che nel mese di gennaio (1956) sarebbe stata inviata a Taranto una Commissione per accertare il possesso dei requisiti necessari per il pareggiamento.
Nel mese di febbraio '56 il Ministero comunica la nomina della commissione ministeriale composta dai Maestri Jacopo Napoli, Nerio Bruselli, Carlo Luberti e dal Dr. Marco Aurelio Visco, funzionario dei servizi delle Antichità e Belle Arti del Ministero.
I commissari relazionano positivamente circa il pareggiamento ed inviano il tutto al Ministero.
Il Ministero chiede solo qualche ritocco al regolamento ed all'organico da apportare a cura dell'Amministrazione Provinciale.

Nel novembre 1958 Giorgio Colarizi, segretario dell'Unione Cattolica Artisti Italiani, comunica l'imminente arrivo di un ispettore, ma sino al febbraio 1959 ancora non s'è visto nessuno. Si viene poi a sapere che la pratica di nomina dell'Ispettore è pronta sul tavolo del Ministero, ma manca la firma.
Finalmente viene firmata: ma l'Ispettore nominato, il Maestro Ferro (Direttore del Conservatorio "Bellini" di Palermo) non sta bene in salute e non può partire...

I docenti del 1958
I docenti del 1958

 L'ispezione arriva solo nel maggio 1959. A giugno l'On. Berry presenta un' interrogazione parlamentare per sapere com'è andata.
   
 
 

Dopo il pareggiamento...   


  Finalmente, il 25 luglio 1959, la grande notizia: il Ministro della P.I. Giuseppe Medici comunica all'On. Raffaele Leone che la Commissione Ministeriale ha espresso parere favorevole.
Il Liceo Musicale potrà funzionare come Istituto Musicale Pareggiato dall'anno successivo.
Sin dal 1° ottobre, primo giorno di scuola! Naturalmente, a fine ottobre, il Decreto si trova ancora parcheggiato alla Corte dei Conti in attesa di registrazione.

Nel gennaio 1960 la pratica si sblocca e ritorna al Ministero per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che avviene finalmente il 9 febbraio dello stesso anno.
Giusto il tempo di riprendere il fiato e gli indomiti docenti tarantini cominciano una nuova battaglia: quella per la statizzazione.

Sono trascorsi più di cinquant'anni e ancora la stanno aspettando. Ma questa è un'altra storia...

I docenti del 2003
I docenti del 2003